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Al Quirinale i 40 medagliati
italiani
"Riportiamo la bandiera al
presidente"
Conferite onorificenze dell'ordine al merito della Repubblica.
ROMA - "L'esperienza corale" dei giochi olimpici di Pechino
"darà i suoi frutti anche in Cina". Lo ha detto il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano ricevendo gli atleti
italiani che hanno vinto le medaglie.
Nel giorno della cerimonia al Quirinale per i 40 medagliati ai
Giochi di Pechino, il presidente della Repubblica, ha conferito
'motu proprio' le onorificenze dell'ordine al merito della
Repubblica Italiana, agli atleti che hanno partecipato alle
Olimpiadi. E che, per la prima volta, diventano grandi
ufficiali.
"Grazie per averci ricevuti a pochi giorni dalla conclusione dei
Giochi, torniamo da lei con i vincitori delle medaglie olimpiche
e con l'orgoglio di avere mantenuto fede alle promesse fattele
due mesi fa", ha detto il presidente del Coni, Gianni Petrucci.
A nome dei medagliati azzurri il presidente del Coni, si è detto
orgoglioso "di aver fatto onore all'Italia e di aver mantenuto
il nostro Paese nell'elite sportiva mondiale, pur dovendosi
confrontare con la fortissima concorrenza di nuove realtà
emergenti, in primo luogo la Cina, e davanti a molte nazioni di
consolidata tradizione sportiva come la Francia".
Napolitano ha concesso il grado di grande ufficiale (nessuno
sportivo in attività ha ricevuto lo stesso riconoscimento) a
Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Alessandra Sensini,
Rossano Galtarossa e Josefa Idem. "Grazie lo stesso anche a chi
lo ha mancato per pochi millesimi, vero signora Idem", ha
scherzato Napolitano rivolgendosi alla canoista seduta in prima
fila con accanto i suoi due bambini.
Il grado di grande ufficiale è stato concesso anche al
portabandiera Antonio Rossi e al tiratore Andrea Benelli, che
pure non hanno vinto medaglie a Pechino, ma per "le loro
prestigiose presenze in numerose Olimpiadi".
Il capo dello Stato, ha conferito invece il grado di
commendatore a tutte le medaglie d'oro di Pechino: sono stati
così insigniti del riconoscimento la campionessa olimpica del
judo Giulia Quintavalle, lo schermidore Matteo Tagliariol, la
campionessa di nuoto Federica Pellegrini, l'oro del tiro Chiara
Cainero, il lottatore Andrea Minguzzi, il campione della marcia
Alex Schwazer e il pugile Roberto Cammarelle. Napolitano ha
voluto conferire lo stesso grado anche a Ilario Di Buò e
Giovanni Pellielo (anche se non hanno vinto a Pechino l'oro) "in
considerazione delle loro presenze in numerose olimpiadi".
Grado di ufficiale invece, è stato dato agli atleti Mauro
Nespoli, Davide Rebellin, Francesco D'Aniello, Alessia Filippi,
Luca Agamennoni, Simone Venier, Mauro Sarmiento e Clemente
Russo. Il cavalierato è stato conferito invece a Tatiana
Gauderzo, Stefano Carozzo, Diego Confalonieri, Ilaria Salvatori,
Diego Occhiuzzi, Diego Romero, Elisa Rigaudo, Vincenzo Picardi,
Andrea Facchin e Antonio Scaduto.
Grazie a tutti, "a tutti gli atleti, agli allenatori, ai
dirigenti e anche alle famiglie", ha detto Napolitano. Tutti
hanno dimostrato "impegno, forza di volontà e slancio". Un
pensiero particolare "a chi è tornato con un oro, un argento e
un bronzo", ma soprattutto alle "nostre atlete". La parte
femminile della delegazione è stata protagonista di una
"affermazione eccezionale". Quindi merita una menzione speciale,
"soprattutto le atlete mamme che hanno saputo unire "l'affetto
per i loro figli e i loro mariti con l'abnegazione che è
richiesta dallo sport".
Gli azzurri (dei 40 medagliati erano assenti soltanto Federica
Pellegrini e il ciclista Davide Rebellin) sono arrivati al
Quirinale sui pullman scoperti personalizzati con il logo
dell'Italia. Antonio Rossi, che non ha preso medaglie ai Giochi
di Pechino, è salito al Colle per riconsegnare al capo dello
Stato il tricolore che Napolitano gli aveva affidato lo scorso 7
luglio e ora tornato a casa con tutte le firme dei campioni di
Pechino. "Si conclude la spedizione olimpica, riportiamo la
bandiera al presidente, che ce l'aveva affidata a luglio, con
tante firme. Potevano essere di più considerati i tanti quarti
posti", ha detto il canoista e portabandiera azzurro.
"Abbiamo condiviso l'emozione del veder salire in alto la
bandiera tricolore e nel sentire suonare l'inno di Mameli,
perché - ha spiegato il capo dello Stato - anche di queste cose
è fatta l'identità nazionale, il sentirsi nazione nel mondo,
riconosciuta e rispettata".
Ultimo accenno, alle polemiche sul rispetto dei diritti politici
e civili in Cina. Petrucci, nel suo intervento, ricorda che in
fondo "gli atleti sono stati liberi di esprimere le loro
opinioni". Napolitano è ottimista per il futuro. Gli ideali dei
Giochi, spiega, "non sono separabili dai valori di libertà e di
dignità dell'uomo". Proprio per questo "sono convinto che i
Giochi olimpici con il tempo daranno i loro frutti".
(5 settembre 2008) Fonte: Repubblica.it
Immagine: I medagliati delle Olimpiadi di Pechino 2008 al
quirinale.
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